Non è sempre tutto rose e fiori, si scrive il bello, ma è giusto scrivere anche del meno bello. Per chi vede le cose da fuori tutto sembra una figata, per molti siamo dei ricchi, siamo la famiglia perfetta, per molti noi siamo una coppia folle, forte, coraggiosa… ma il coraggio non si misura nel mollare gli ormeggi e girare il mondo, il coraggio sta nel sopportare tutto quello che ci sta dietro. Quella che segue è una mail ad un’amica, che mi conosce da poco, ma che ha capito tutto, scritta in un banale lunedi di aprile, quando i dubbi, le incertezze e le debolezze vengono a galla.
…Anche questo fa parte del viaggio…
Cara Amica mia, a volte WhatsApp non basta, oggi è una di quelle giornate dove potrei scrivere all’infinito… Oggi ho la lacrima facile, sarà che non riesco a vedere la fine del tunnel, saranno gli ormoni di fine allattamento, saranno i due mesi di influenze varie che hanno turnato su tutta la famiglia, sta di fatto che queste è una di quelle mattine che se fossi stata a Milano avrei chiamato un’amica e avrei riversato tutto dentro un cappuccio e brioches; invece mi devo accontentare di una gallina in sottofondo che canta perchè ha appena fatto l’uovo e di un timido bambù che danza sotto la brezza mattutina (il che non è uno scenario malvagio…quando sei in vacanza, quando invece ci vivi in questo contesto vedi tutto con gli occhiali della negatività). Si oggi sono negativa, sarà che a giorni alterni vedo il nostro progetto pronto impacchettato e imminente e il giorno dopo lo vedo ancora così lontano così improbabile, così vano. Mille domande sul futuro si intrecciano alla fatica di tutti i giorni, “fatica”??, vita. Eppure tutto è una fatica, una salita che sembra irraggiungibile, un alternarsi di emozioni, di pensieri, di azioni che un giorno ti fanno sentire la persona più sfigata del mondo, la più inadeguata, ma poi ci ripensi e sei grata a Dio per tutto quello che hai, dentro e fuori. Quella sensazione di non sapere mai quale è il tuo posto, perchè stai ovunque, ma sei scomoda dappertutto. L’andare alla ricerca del grigio quando sai che dentro tu sei o bianco o nero; la necessità di coccolare un po’ il tuo “ES”, ma la consapevolezza che la precedenza adesso ce l’hanno loro tre, in tutto e per tutto, che va bene ed è giusto così, ma che prezzo da pagare ragazzi!!!! E poi di fondo aleggia sempre quall’ingiustizia subita, che con la razionalità dici “fanculo”, ma con il cuore dici “che cattiveria ho dovuto sopportare ancora” si ancora, perchè dal momento che qualcuno ti etichetta da allora non puoi fare altro che subire cattiverie e aggrovigliarti lo stomaco per poter far vedere che in fondo non sei quell’etichetta, ma poi molli il colpo perchè sai che le tue energie meritano di essere veicolate in un’ altra direzione. Però sai anche che se quell’ingiustizia non ci fosse stata, il tuo sogno sarebbe stato li, pronto per prendere il largo, senza dover lottare ogni giorno con il portafoglio, con i fogli excel delle entrate e uscite e con la parola offerta tra le prime ricerche di Google. Poi però ritorni indietro, e pensi a quanto apprezzi tutto quello che hai perchè lo hai avuto rimboccandoti le maniche e non grazie ad un bonifico che sarebbe stato rinfacciato ad ogni occasione buona, e così ti metti il cuore in pace, un bel respiro, un abbraccio col marito e vai avanti a farti il culo per sostenere i tuoi lussi, per alcuni, per noi si chiamano semplicemente sogni. Lusso, quando ripenso a quando mi hanno detto di vendermi la casa per pagarmi i miei lussi, penso a quanto in realtà il mio vero lusso è avere una testa pensante e un cuore grande. Se un Dio esiste e un giorno ci sarà una giustizia divina, Lui sa quale sarà il mio posto. Un giorno ci ritroveremo li, tutti in fila come in posta, con un fagotto pieno di sassolini e lui ci accoglierà con una bilancia a dare il verdetto…ma lui è troppo buono, del resto come lo sono io, in fondo, e quindi mi impegnerò ad accettare anche le ingiustizie, perchè solo se accetti sei libero, e se sei libero hai vinto! oggi va cosi, ciao SA