“Lontani ma vicini” era questo il titolo della cartella nel Drive della Prof.ssa Brambilla, l’insegnante di italiano di Iago.

Aveva creato un luogo virtuale dove Iago e i suoi compagni avessero potuto scambiarsi lettere, foto e pensieri. Un modo per dare la possibilità a Iago di tenere i rapporti a distanza con i compagni e nello stesso tempo condividere con loro le esperienze che lui stava vivendo nel suo viaggio. Questa iniziativa purtroppo si è un po’ spenta appena siamo stati bloccati a Formentera, ma le opportunità che la scuola ha dato a Iago per continuare a mantenere a distanza i rapporti con la sua classe sono state tante.

Teoricamente con l’homeschooling non si hanno contatti con la scuola di riferimento, se non per l’esame finale; invece, grazie all’infinita disponibilità della Dirigente del nostro istituto che da subito ha sostenuto il nostro progetto e all’interesse dei professori nel voler continuare a tenere un filo diretto classe-Shibumi,

Iago ha continuato a sentirsi parte integrante della sua 2°B.

Essendo stati fermi in porto e quindi avendo avuto sempre una connessione stabile, quando in Italia sì è ritornati alla Dad la Dirigente gli ha dato la possibilità di partecipare alle lezioni a distanza. Non seguiva tutte le materie perché alcuni professori sono stati cambiati ed essendo lui un timidone non si sentiva a suo agio con facce nuove, però con i Professori a cui si sentiva particolarmente legato, non ha detto di no ed è tornato per pochi mesi alle levatacce mattutine, i compiti e la mano alzata per dire la sua.

La professoressa di Inglese, lungimirante sul fatto che la lingua straniera sia fondamentale in un viaggio come il nostro e vedendolo partecipare attivamente alle sue lezioni, gli ha dato la possibilità di assistere e connettersi alla classe nelle sue ore anche quando la Dad era terminata. Non è cosa da tutti questa disponibilità, spesso le scuole di fronte al ritiro di un alunno per intraprendere l’istruzione parentale storcono il naso. Per il ritiro da scuola per affrontare un viaggio poi, a volte viene visto l’alunno come: “quello che va in vacanza” quindi subentra quella brutta parola che si chiama invidia e insegnati e dirigenti mettono i bastoni tra le ruote alle famiglie fino a che desistono e cambiano i loro programmi.

Invece la nostra scuola ha visto nell’esperienza che stavamo per vivere un arricchimento personale per i nostri figli e una grande condivisione e arricchimento anche per i compagni.

pagina del diario visivo di Iago

Nel programma di italiano di 2°media è presente l’argomento: testo narrativo “diario-lettera”. Così La professoressa ha trovato curioso vedere come a bordo teniamo traccia delle nostre giornate, e ad aprile abbiamo fatto un intervento nella sua classe parlando dei vari tipi di diario presenti su Shibu: quello di bordo tenuto dal capitano, quello visivo fatto dai bambini e quello digitale tenuto da me.Idem per la lettera, una serie di botta e risposta per allenarsi alla stesura e alla struttura di un testo di questo tipo.

slide dell’intervento sulle fonti rinnovabil

Non sono mancati poi gli interventi durante le lezioni di scienze, il professor Bolotta da subito ha sostenuto che i racconti che avrebbe fatto Iago alla sua classe, anche se non presenti nella programmazione, sarebbero stati un arricchimento per i suoi compagni, una qualcosa in più da sapere e mettere nella valigia della cultura generale. Parlare di posidonia, energia, inquinamento, il meteo, il parallelismo tra la vita di terra e la vita di bordo… Questi sono stati solo gli apripista degli interventi che abbiamo poi fatto in altre scuole e che continueremo a fare da ottobre.

La prof.ssa Perego, insegnante di arte, prima che Iago partisse gli aveva regalato delle cartoline vuote. L’idea era quella di fare “mailing art”. In ogni tappa fatta lui ha disegnato e decorato la sua cartolina e l’ha poi spedita alla classe. Dalla lunga tappa di Formentera invece ha spedito un puzzle di cartoline, con tanto di messaggio romantico, invitando i suoi compagni a scrivere dietro ognuna di esse il loro sogno.

La parte per me più emozionale e geniale è stata quella che riguardava il laboratorio di Arte. Da subito io e l’isegnate, entrambe menti creative, avevamo voglia di unire il mondo artistico con la nostra avventura, tenendo presente che per le restrizioni Covid non fosse possibile usare a scuola tempere e materiali di questo tipo. Così abbiamo deciso di fare un quadro composto da più mani. Un segno di inclusione per tutti, un messaggio che anche se la classe è stata divisa in due, se la Dad ha rotto la quotidianità, se un ragazzo ha lasciato la scuola per viaggiare con la famiglia, comunque il senso di unione e appartenenza a un gruppo c’è e rimane.

Abbiamo preso “la grande onda di Kanagawa” di Hokusai , (ovviamente abbiamo scelto un tema marino) l’abbiamo divisa in tante parti e ognuno dei ragazzi ha dovuto decorare il pezzo assegnatogli con la tecnica del “doodling”. Anche Iago da Formentera, ha stampato la sua parte di quadro, l’ha decorata e spedita alla sua classe. Lui al posto delle canoe tra le onde ha piazzato Shibumi!!!

I rapporti a distanza invece con la classe di Nina sono stati un po’ più complicati. Di due sezioni che erano inizialmente, l’anno scorso ne hanno dovute ricavare tre, i bambini sono stati divisi, hanno avuto insegnati nuovi e per parecchio tempo a turno stava a casa l’intera classe in quarantena per qualcuno positivo. Gestire anche i nostri interventi dall’esterno a livello organizzativo era un po’ problematico. Però anche lei ha potuto partecipare a qualche lezione di geografia e storia in Dad, ha mandato la sua lettera, perchè anche in 4° elementare si tratta questo tema e sono certa che con il prossimo anno scolastico, con una stabilità scolastica che ci auguriamo esserci, anche lei potrà raccontare tante cose ai suoi amici.

Tutto questo è la dimostrazione che se vuoi puoi!

Ringraziamo di cuore la dirigente Prof.ssa Chiara Giraudo e tutti gli insegnati della 2°..ormai 3°B per aver capito l’importanza di questa nostra esperienza e la sua condivisione.

Grazie per aver sempre fatto sentire Iago lontano ma vicino.

Da ottobre i nostri interventi nelle scuole proseguiranno qui le info Shibumi per la scuola


…dimenticavo…

Iago a distanza ha partecipato con la sua scuola al concorso indetto dall’istituto nazionele di astrofisica INAF “osserva il cielo e disegna le tue emozioni”.… e il suo disegno ha vinto!!!!

RINGRAZIAMO DI CUORE FILA GIOTTO PER LA FORNITURA DEI MATERIALI DA DISEGNO

3 Replies to “Lontani ma vicini”

  1. Avete fatto un grande lavoro. Complimenti!
    Oltre ad essere stati vicino a tante persone, avete insegnato molto.
    È importante osare e seguire i propri sogni.
    Tanta stima e avanti così ?

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